Da recenti studi è
stato dimostrato che le donne con ovaio policistico sono più
soggette a iperinsulinemia (alti livelli di insulina nel sangue) e
insulinoresistenza (ridotta risposta dei tessuti all’insulina).
Questa condizione può favorire sovrappeso e portare a complicanze
metaboliche, come ad esempio, un maggiore rischio di sviluppare
diabete mellito.
E’ molto importante dunque trattare
efficacemente la resistenza all’insulina, perché se questo
parametro migliora, si può osservare una maggiore regolarità del
ciclo mestruale, una riduzione dei fattori di rischio
cardiometabolici e una minore produzione di androgeni. La dieta e
l’attività fisica svolgono un ruolo chiave nel trattamento
dell’insulinoresistenza nelle donne con ovaio policistico.
In particolare:
- In caso di sovrappeso e obesità è importante una riduzione del 10% del peso corporeo e il mantenimento a lungo termine del peso raggiunto;
- Impostare una dieta a basso indice glicemico. L’indice glicemico (IG) non è altro che la velocità con con cui aumenta la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue) in seguito dell’assunzione di un determinato alimento. Dopo l'assunzione di carboidrati ad alto indice glicemico, la glicemia subisce un brusco innalzamento, viene secreta moltissima insulina con conseguente iperstimolazione dei tessuti. Una dieta a basso indice glicemico prevede ovviamente l'esclusione degli alimenti ad alto indice glicemico: tutti gli zuccheri semplici (tutti i tipi di zucchero e i dolci in generale), i cereali raffinati (in particolare riso, pane bianco, polenta) e altri alimenti come ad esempio patate, uva, cachi, fichi, banane. E' molto importante garantire un abbondante introito di fibre che rallentano l'assorbimento degli zuccheri (verdura e cereali integrali) e un controllato apporto di carboidrati complessi. Un'ottima abitudine è quella di consumare pasti frequenti e completi.
- Insieme ad una
corretta alimentazione è necessario svolgere una moderata e
regolare attività fisica di tipo aerobico.